La vita dentro by Edwidge Danticat

autore:Edwidge Danticat [Danticat, Edwidge]
La lingua: ita
Format: epub
editore: SEM
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

Alba, tramonto

1

Le ricapita il giorno del battesimo di suo nipote. Un momento perso, uno spazio vuoto a cui Carole non sa attribuire una misura. Un secondo è cosciente, un secondo dopo non lo è più. Sa esattamente dove si trova, e poi perde la nozione del tempo e dello spazio. Le amiche della chiesa, più anziane di lei, raccontano storie simili riguardo a interventi chirurgici, di aver contato indietro da dieci con la maschera dell’ossigeno sul viso, poi di essersi svegliate prima di essere arrivate a uno, solo per scoprire che erano passate ore, o persino giorni. Le pare di vivere la stessa esperienza.

Suo genero, James, un insegnante di matematica del liceo con i capelli rasta, ha in braccio suo nipote, Jude, che ha ereditato la testa sferica di sua figlia, la pelle color rame e le dita lunghe, che stringe intorno al mento di Carole tutte le volte che lei lo tiene in collo. Jude è un gran ridanciano. Quando sghignazza, tutto il suo corpicino trema. Spesso Carole resta a guardarlo per ore, sperando che il suo faccino paffuto la aiuti a rievocare ricordi dei figli alla stessa età, ricordi che sbiadiscono in fretta.

La figlia, Jeanne, ha ancora trenta chili di troppo il giorno del battesimo di Jude, celebrato sette mesi dopo la sua nascita. Jeanne è così tormentata dal suo aspetto fisico – e da chissà che altro – da vivere praticamente rinchiusa in camera, nascosta. Data la fragilità mentale della figlia, Carole coglie ogni occasione per affiancare l’altra nonna di Jude, Grace, per badare al nipote allorché le viene chiesto di farlo. A Carole piace intrattenere Jude giocando a cucù e cantandogli le canzoncine che riesce a ricordare, compresa quella intitolata Solèy leve, Solèy kouche – “alba, tramonto” – che piaceva tanto ai suoi figli. Stende un lenzuolo nero sul box del nipote e annuncia che è il tramonto, poi lo solleva e annuncia che è l’alba. Il nipotino non pare turbato quando lei si confonde e inverte l’ordine. Lui non conosce la differenza.

A volte Carole dimentica chi è Grace e la scambia per la baby-sitter. Ricorda bene però che Grace non voleva che il figlio sposasse Jeanne, che non la reputava alla sua altezza. Quella critica ora pare giustificata dalle mancanze di Jeanne come madre.

Jeanne, pensa Carole, non ha mai conosciuto la vera tragedia. Cresciuta in un paese governato da un dittatore senza scrupoli, Carole ha visto i vicini trascinati fuori dalle loro case dagli scagnozzi del tiranno in uniforme di jeans. Una delle sue zie era stata quasi uccisa a botte per essersi gettata davanti al marito mentre veniva arrestato. Il padre di Carole era partito per Cuba quando lei aveva dodici anni e non era più tornato. L’unica fonte di reddito di sua madre era pulire le case di persone che non sempre sapevano come pagarla.

L’amica del cuore di Carole abitava nella casa accanto, in una stanza dal tetto di lamiera affittata separatamente dallo stesso proprietario. Durante la notte, mentre la mamma dormiva, Carole

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